Il cosiddetto Fondo nazionale per l’efficienza energetica, è un fondo di natura rotativa che mira a sostenere gli investimenti per l’efficienza energetica attraverso concessione di garanzie ed erogazione di finanziamenti (direttamente o attraverso banche e intermediari finanziari), entrato in vigore il 19 luglio 2014 ai sensi dell’articolo 15 del decreto legislativo del d.lgs. 102/2014 che recepisce in Italia la Direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica, ed è BLOCCATO DA TRE ANNI.

Salvo ulteriori cambiamenti, il DECRETO ATTUATIVO è stato concertato tra il Ministero dello Sviluppo Economico (MiSe) e il Ministero dell’Ambiente. Lo annuncia il Sottosegretario del MiSe Antonello Giacomelli (in risposta a un’interrogazione in Commissione Attività Produttive della Camera), e dichiara, che verrà sottoposto alla Conferenza Unificata per il rilascio del parere prescritto presumibilmente entro la prima metà del mese di ottobre p.v.

Il Fondo ha natura rotativa ed è destinato a sostenere il finanziamento di interventi di efficienza energetica, realizzati anche attraverso le ESCo, il ricorso a forme di partnenariato pubblico – privato, società di progetto o di scopo appositamente costituite, mediante due sezioni destinate rispettivamente a:

  1. la concessione di garanzie, su singole operazioni o su portafogli di operazioni finanziarie;
  2. l’erogazione di  finanziamenti,  direttamente  o  attraverso banche e intermediari finanziari,  inclusa  la  Banca  Europea  degli Investimenti, anche mediante la  sottoscrizione  di  quote  di  fondi comuni di investimento di tipo chiuso che  abbiano  come  oggetto  di investimento  la  sottoscrizione  di  titoli  di  credito  di   nuova emissione o l’erogazione, nelle  forme  consentite  dalla  legge,  di nuovi finanziamenti, nonché mediante  la  sottoscrizione  di  titoli emessi nell’ambito  di operazioni di cartolarizzazione aventi ad oggetto crediti di  privati verso  piccole  e  medie  imprese  e  ESCo (Energy Service Company), per investimenti  per l’efficienza energetica.

Il Fondo alimentato con circa 70 milioni di euro l’anno, nel periodo 2014-2020, ad oggi ammonterebbe a 210 milioni di euro. Come citato nelle due sezioni, è utilizzabile per finanziamenti a tasso agevolato ma, soprattutto, per garanzie sui finanziamenti dei progetti in efficienza energetica fino all’80% dei prestiti erogati da banche, redistribuendo il rischio.

Il Fondo può attivare investimenti tra 1 e 2 Miliardi di euro, per circa 6.000 – 7.000 interventi all’anno. Inoltre, secondo le stime dell’Energy Strategy Group del Politecnico di Milano, il Fondo può contribuire al 30% degli obiettivi della SEN (Strategia Energetica Nazionale).

L’efficienza energetica è uno degli strumenti più importanti al centro della SEN. A tal proposito alleghiamo, la presentazione della stessa, dell’audizione del 10 maggio 2017 dei Ministri Carlo Calenda (MiSe) e Gian Luca Galletti (Ambiente), dove si prevedono una serie di azioni tra cui l’introduzione di un altro Fondo di Garanzia cosidetto eco-prestito, dimensionato in circa 50 milioni di Euro per coprire interventi pari a 1 Miliardo di Euro, destinato alle famiglie per efficientare gli immobili (vedi pag. 14).

Ci chiediamo: se il Fondo di garanzia sull’efficienza energetica è in attesa del decreto attuativo da più di tre anni, come è quando le altre nuove strategie sulla SEN cosi tanto “celebrate”, saranno attuate?

Sarà la volta buona? Ai posteri l’ardua sentenza

SEN Audizione 10 maggio 2017.pdf

Saluti dal Team di JPE2010

 

 

Scritto da Antonio Vrenna