Da 47 giorni non abbiamo un Governo, e intanto:

    1. La burocrazia ammazza le imprese, peggio di noi solo Brasile e Venezuela. In un recente studio, Confindustria esamina il costo che ha la burocrazia per l’Italia: solo in Italia i tempi per aprire uno stabilimento sono superiori ai 4 anni. In quanto ad onere della regolamentazione, il World Economic Forum ci posiziona al 136° posto, davanti solo a Brasile e Venezuela. Intanto le imprese lasciano l’Italia verso i paesi che facilitano il modo “di fare impresa”.
    2. La Corruzione nel pubblico continua a dilagare. Il rapporto di Trasparency International non lascia dubbi.  Al 60° posto nella classifica, l’Italia è lontanissima “anni luce” da tutti i Paesi Europei. Condivide il triste primato coi paesi africani con regimi dittatoriali.
    3. Fondi europei, l’Italia frena la spesa, la Sicilia è bloccata. Si ripresenta puntuale all’approssimarsi della metà del ciclo di programmazione il problema dei ritardi italiani nella spesa dei fondi strutturali e di investimento europei. Un pacchetto di oltre 42 miliardi di euro in sette anni (ma ancora spendibile fino al 2023) che potrebbe avere una importante funzione di volano in questa fase di faticosa ripresa della economia italiana dopo la lunghissima recessione durata quasi un decennio. Ad oggi appena il 4,57% per quanto riguarda il fondo europeo di sviluppo regionale che è il più dotato dal punto di vista finanziario. Fin quando non si metterà mano alla riforma del modo di lavorare della mano pubblica rendendola capace di dare efficienza ed efficacia agli investimenti, il caso italiano continuerà ad essere definibile solo in termini di occasioni perdute.
    4. Università, con il 26,5% di studenti in età compresa fra 30 e 34 anni (dati 2017), l’Italia è ben lontana dal raggiungere gli obiettivi europei. La media europea di laureati sfiora il 40%.  Motivi economici, delusione nell’offerta di studio le ragioni dell’abbandono universitario. Il rapporto è disponibile sulla  banca dati di Bruxelles.
    5. Raddoppiano i poveri in 10 anni, se nel 2006 erano 2,3 milioni, nel 2016 sono diventati 4,7 milioni con un incremento del 106,9%.
    6. Sorpasso, la Spagna è più ricca dell’Italia. La notizia è di ieri ed è stata certificata dai dati del Fondo monetario internazionale. Secondo il Fmi, il prodotto interno lordo pro capite del paese iberico, nel 2017 ha superato quello italiano. Non bastasse questo, la previsione ha indicato che la Spagna diventerà più ricca del 7% nel corso dei prossimi cinque anni. Un dato non da poco se si pensa che nel 2008 Roma era 10 volte più ricca di Madrid. Secondo le stime del Fmi entro il 2023 potrebbero sorpassarci anche altri Paesi come Slovacchia e Repubblica Ceca.

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Saluti dal Team di JPE2010

 

Scritto da Antonio Vrenna